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nacque nel 1876 e antepose la carriera letteraria e le temporanee relazioni amorose al rapporto col figlio Walter, nato nel 1895 e laureatosi in medicina.

fu scrittore di sottile vena pagana. Testimone di nozze, nel 1913, al matrimonio di Arnoldo Mondadori [nella foto, lo indica il circolino 5; Beltramelli è individuato dal cerchiolino 1] con Andreina Monicelli, fu tra i firmatari, nel 1925, del Manifesto degli intellettuali fascisti.

non fu incluso per antipatia dal Mengaldo nella sua antologia della poesia italiana novecentesca. Tale antipatia era vestita della scusa tecnica che quella di Piero fosse poesia da laboratorio, con moltissimi elementi di artificio, molto gioco coi lemmi, anziché finta naturalezza del vissuto. Doveva spiacere molto al Mengaldo, di questa poesia, il fatto che fosse formale per quanto appunto contiene in sé di informale.
Navacchino di nascita, morì in Firenze.

cercò in molte città un luogo in cui potere pensare e scrivere liberamente, ma incorse ovunque nella disapprovazione delle autorità. Fu arrestato il primo aprile del 1736 in un villaggio di montagna dalla polizia sabauda: nonostante l'abiura del 1738 non riottenne più la libertà, e morì nella Cittadella di Torino il 17 marzo 1748.
Postumamente sopravvalutato per l'accentuato anticlericalismo delle sue impostazioni storiche e giuridiche, è più percorsa oggi la sua sofferta vicenda biografica di quanto non lo sia il suo pensiero di dubbio spessore e contestata originalità.

morì trentatreenne a Mentone nel 1888, l'anno del trasferimento di Nietzche a Torino. La salubre aria mediterranea della Francia Meridionale non era bastata a sanare la sua etisia.
Tradusse il Manuale di Epitteto.

nacque nel 1882 a Rathgar, in Irlanda, e visse prevalentemente a Trieste fra il 1905 e il 1920, dapprima sotto i Podestà Luigi Scipione Sandrinelli e Alfonso Valerio, poi sotto il Governatore Carlo Petitti di Roreto, quindi sotto il Regio Commissario Antonio Noris e infine di nuovo sotto Alfonso Valerio, nelle vesti però di Sindaco, senza che i numerosi mutamenti istituzionali e politici alterassero minimamente la sua dedizione alla scrittura e il suo culto delle idiosincrasie.

si uccise nell'aprile 1972 prima di compiere il settantatreesimo anno di vita. Aderì in gioventù alla Shinkankakuha, associazione letteraria che teorizzava una scrittura massimamente tesa alla percezione e alle impressioni di ciò che esiste.

cantò un Impero che sarebbe morto dopo lunghissima agonia 61 anni dopo la sua morte, con la rinuncia alla sovranità su Hong Kong.

introdusse nel 1942 nella cultura artistica italiana la figura ben poco vicina alla sensibilità estetica nazionale del tempo di Oscar Kokoschka.
La fittissima attività critica ha lasciato in poca luce l'opera poetica.
Molisano di nascita, si spense a Firenze nel 1985.

rappresentò la polizia italiana ai funerali di Reynhard Heydrich del 9 giugno 1942.
Dopo la pensione si dedicò accanitamente e sontuosamente alla scrittura, portando la lingua italiana a un grado di soggettività sintattica che ha pochi eguali nel Novecento.
Si spense a Roma il 23 novembre 1976.

discese da una nave per recare aiuto agli abitanti di Stabia durante una catastrofica eruzione del Vesuvio, morendo per le esalazioni del vulcano.
Perduta l'opera biografica che dedicò al poeta Publio Pomponio Secondo, delle cui doti intellettuali sappiamo dunque attraverso Tacito.

ebbe come scrittrice sovietica una fama che non oltrepassò la Seconda Guerra Mondiale.
Nell'editoria italiana d'anteguerra il suo nome fu traslitterato in Lydia Sejfulina.
sposò Rusticiana, e il suo lascito letterario più importante è l'epistolario, che consente uno sguardo ravvicinato all'universo emotivo, estetico e politico dei Gentili appena prima dell'oscuramento della civiltà romana da parte del Cristianesimo.
Frammenti di otto delle sue orazioni furono scoperti nel Diciannovesimo Secolo da Angelo Mai nel corso di intelligenti ricognizioni di antichi palinsesti.

fu tra i più grandi spiriti della Controriforma, pagando questa grandezza e lo sforzo intellettuale ad essa necessario con lo smarrimento del senno negli ultimi anni della sua vita.
Il 25 aprile di ogni anno ricordiamo la sua morte, avvenuta nel Monastero di Sant'Onofrio sul Gianicolo. Per qualche tempo era parso possibile lo si incoronasse poeta sul Campidoglio, ma tale onore non venne a concretizzarsi. Visse 18 anni meno del Petrarca, del quale del resto non possedette l'immensa abilità sociale e promozionale.


interruppe gli studi di Diritto nel 1889 per mai concluderli, così come non li aveva terminati Petrarca a Bologna.
Il suo pensiero è infinitamente più interessante della sua poesia.

fu educata nella prima giovinezza nel socialismo nazionalista dello Jungmädelbund, per poi aderire al socialismo sedicentemente internazionale della Germania Orientale.
Nella piena maturità cercò scampo alla tinta cemento che ogni socialismo dà alla cultura nel mito antico, attualizzando la figura di Medea.

morì ottantatreenne a Mosca nel 2006. Aveva vissuto 21 anni fuori della Russia, felice di esserne stato espulso, così come fu sempre nella sua natura dissentire mordacemente da qualunque comunità che dovesse provvisoriamente includerlo.
Fu studioso delle logiche non classiche. Sulla lapide sopra la sua tomba è riprodotto un suo dipinto che raffigura un branco scomposto di cavalli dai musi ridotti quasi a teschio che si affannano verso Occidente.